lunedì 22 febbraio 2010

DCI UD_055 CASTELLO DEI SAVORGNAN A SAVORGNANO DEL TORRE

Voglio ringraziare tutte quelle persone che mi hanno collegato durante l'attivazione del Castello dei Savorgnan di domenica 21/02/2010.
Da parte mia era la prima attivazione del DCI referenza UD_055, devo dire la verità è stata un pò un'imprersa in quanto ho prima avuto un problema con il generatore di corrente che mi faceva le bizze e non voleva caricarmi correttamente la batteria, poi ho avuto problemi con lo Smitter del TS 2000 (colpa mia che avevo premuto qualche tasto senza accorgermi) fortunatamente avevo con me il mio caro amico fedele ICOM IC751 che mi ha fatto portare a termine l'attivazione con 100 QSO a Log.
Natutalmente oltre il tempo necessario per posizionare la mia Delta loop con CG3000 per l'accordo, ha sempre piovuto. Potenza di uscita per tutta l'attivazione 100 Watt.

Vi preannuncio che prossimamente attiverò UD_054 Castello della Motta speriamo solo in una splendida giornata di sole e tanta propagazione.

Grazie di nuovo a tutti.

IV3APH - Fattori Gianluca

sabato 13 febbraio 2010

Il Castello della Motta - Savorgnano del Torre

Fig. 1 - Foto aerea del colle castellano con i resti del fortilizio

L'ubicazione dei resti del castello della Motta è di indubbio fascino; immersi in una fitta boscaglia, i ruderi sono disposti sulla cima dell'estremità sud-ovest di un crinale, presso la confluenza di due corsi d¹acqua: il torrente Torre, che lo lambisce ad ovest e il rio Motta, oggi quasi asciutto, posto sul fondo di una stretta valletta sul versante orientale. I resti del castello, che nel punto più alto raggiungono quota 222 m, distano circa 1.5 km dall¹abitato di Savorgnano del Torre, posto a sud del castello (in comune di Povoletto), e 12 km dalla città di Udine. Attualmente il sito castellano è raggiungibile a piedi, con una certa difficoltà, sia da sud-ovest, attraverso un breve ma stretto sentiero, sia da nord-est, lungo un percorso di crinale che, con molta probabilità, corrispondeva all'antico accesso al sito (fig. 1 e 2). L'origine dell'insediamento, alla luce dei più recenti dati, viene fatta risalire al VII-inizio VIII secolo. Nel X secolo, la fortificazione è proprietà di un ecclesiastico (il prete Pietro); lo attesta il diploma di Berengario I (25 marzo 922) nel quale, per la prima volta, è citata la località (il castrum Saborniano).

Rilievo planialtimetrico del sito del castello (la zona più scura - A)

Non si conoscono i dettagli del processo di infeudazione del castello alla famiglia dei nobili di Savorgnano. La loro presenza non è documentata con sicurezza prima del 1257, anno in cui è citato Rodolfo di Savorgnano, figlio di un Rodolfo (senior) e fratello di Corrado (quest'ultimo nominato nel 1265 in un'investitura del patriarca Gregorio di Montelongo). Rodolfo, definito "tenace ghibellino" si schiera con il conte di Gorizia, contro il patriarca. Ciò implica, subito dopo la metà del XIII secolo, la perdita di diritti sul feudo. Ma le notizie documentarie a questo punto si rarefanno e le opinioni degli storici divergono. Alcuni sostengono che i Savorgnano discendenti da Rodolfo (senior) vengano sostituiti da nuovi feudatari, il cui capostipite è identificato con Federico di Colmalisio. Altri storici ipotizzano che i discendenti di Federico abbiano una relazione di parentela con il ceppo dei vecchi Savorgnano e si insedino nel castello insieme ai primi. Il castello è rimasto nelle mani di questa famiglia nobile, fra le più ricche e potenti del panorama feudale friulano, fino al suo definitivo abbandono avvenuto nel corso del XV secolo.

Villa Mangilli - Savorgnano del torre

La forma attuale è frutto di una ristrutturazione settecentesca effettuata dai Di Lenna, grossi imprenditori nel settore della concia delle pelli. Nel 1882 fu acquistata dagli attuali proprietari i marchesi Mangilli.



Vi si accede attraverso un ampio giardino con aiuola circolare che precede il corpo centrale della villa e le due ali laterali più basse. La volontà imprenditoriale dei vari proprietari ci viene confermata dal cortile retrostante delimitato dal corpo dominicale e dai rustici sempre collegati alla struttura della villa stessa e dotati anche di ingresso indipendente. Vi fu ospite il poeta friulano Enrico Fruch quando agli inizi della sua carriera era insegnante presso la scuola elementare di Ravosa.

Savorgnano del Torre - un pò di storia


Savorgnano è la frazione posta più a nord del comune . Le prime notizie scritte risalgono all'anno 921 quando da Berengario I, Marchese del Friuli e Imperatore del Sacro Romano Impero, viene data la concessione di fortificare un preesistente castello. Questo sorgeva sul colle della Motta che attualmente è oggetto di una campagna di scavi dai risultati interessanti, ed era il centro amministrativo di uno dei più importanti feudi del Friuli.

Venuto meno lo scopo strettamente difensivo, fu abbandonato per una più comoda e decorosa dimora che i nobili castellani si costruirono, sempre a Savorgnano, da dove potevano controllare le derivazioni d'acqua delle varie Rogge di Udine e della Cividina che da qui si dipartono. Anche se Savorgnano richiama immancabilmente alla memoria il casato che ne prese il nome, non si può dimenticare che in zona sono numerosi i resti di costruzioni romane, di cui una databile con il ritrovamento di una moneta di Costantino il Grande del 300 dopo Cristo.

Certamente furono proprio i Romani ad introdurre in zona la coltivazione della vite, costante punto di forza dell'economia della frazione.